Sunday, April 30, 2006

perchè alcune persone ci attraggono e altre no?cosa scatta nella nostra testa?da cosa è determinato il nostro gusto estetico?parlate pure di complessi edipici,ormoni e psicologia infantile ma,per quanto possa condividere, continuo a provare sulla mia pelle l'incomprensibilità della mente umana...e ciò che la razionalità razionalmete disprezza l'es si ostina a desiderare andando contro ogni limite di decenza,fino a convincere anche me che forse non è poi male,che i difetti si possono dimenticare,che i limiti si possono abbattere,che esistono somiglianze,possibilità...e la gelosia entra in circolo nel sangue prima ancora che possa fermarmi a pensare..esiste una cura?

Friday, April 28, 2006

non so più chi..forse bonola..diceva che tutto ha un significato,anche le cose che perdi quindi puoi determinare ciò che prova il tuo es solo osservando gli oggetti smarriti. Ora,ho perso il mio portafogli che conteneva gran parte dei miei soldi che mi servono per vivere e comprarmi tutti quei piccoli sfizi tanto inutili quanto indispensabili,(compreso un vestito da sogno,ma quello non è importante)tutti i vari biglietti di treno o cinema che mi ricordavano i momenti più belli della mia vita,il tesserino di pallavolo senza il quale non posso giocare questo sport sta diventando uno dei punti di sfogo per quando sto veramente male insieme ad essere una meta(il giocare meglio ovviamente),il tesserino sanitario e quello va beh,la carta di identità indispensabile per andare all'estero dove in genere trascorro le vacanze più memorabili e costruttive.Dunque questo vorrebbe dire che voglio abbandonare tutte queste cose che invece sono le uniche o quasi che mi permettono di andare avanti?!
conclusione: non i può psicanalizzare se stessi

Monday, April 24, 2006

finito il periodo pasquale e il relativo misticismo si impone un pensiero antropologico.
se cè una cosa che ho imparato a fare in questi anni di assoluta solitudine (oltre a frami flm mentali)è osservare la gente e riflettere sui vari comportamenti. Sono giunta alla conclusione che si possono facilmente stilare alcune semplici regole che valgono per tutti,perchè infono,nonostante le proteine che sintetizziamo e tutte le balle cristiane sulla nostra unicit,siamo tutti uguali.Abbiamo tutti le stesse paure,debolezze e fragilità,tutti sognamo,tutti rimaniamo delusi e soffriamo allo stesso modo,e tutti cerchiamo un puntello a cui aggrapparci. La prima regola che ho dedotto è che nessno fa mai nulla gratuitamente,aveva ragione epicuro,le relazioni umane sono tutte utilitaristiche;anche i sentimenti più puri nascono esclusivamente o per rimpinzare e rinvigorire la nostra autostima deperita o perchè infondo la solitudine fa paura un po a tutti,questo nei casi migliori ovviamente.La seconda regola è che siamo talmente fragili e impegnati ad autosostenerci da non pensare mai nemmeno per un secondo che anche gli altri possano essere altrettanto fragili;anche perchè è molto più comodo pensare che coloro che mi sorreggono siano forti in modo da poter svolgere al meglio il loro lavoro,quindi appena uno di questi "puntelli"che sono supposti essere forti,maturi responsabili,impeccabili,infallibili ecc.ha il coraggio di smettere la maschera e rivelarsi per la sua umanitè (cioè debole,egoista,immaturo,fragile,pronto a mollare tutto x un sogno(che di per sè e una cosa tutt altro che deplorevole)e anche stronzo,perchè no?)siamo tutti pronti a criticare deprecare e farne un colpevole designato,un farmakos,un cristo. Va bene,la violenza fa parte di noi e difronte a una delusione sono quasi d'obbligo i rimproveri e i rimpianti,ma andrebbe ricordato che quelli che si beccano più insulti in genere sono anche i soli che hanno saputo uscire dalla bambagia dell'utero farcito di belle parole come crescita,adolescenzafragilità,sbattimento,x andare contro se stessi e le proprie comodità e mettersi in gioco x una causa che magari non sentivano neanche così fortemente.la folla uniformata è sempre in grado di accusare e crociffigere ma nessuno di loro saprebbe dissociarsi.
siamo tutti qui a discutere delle scelte altrui,nel bene e nel male ma nessuno prova mai a considerare i pensieri di chi gli sta intorno.E basta!ognuno vada dove vuole andare e invecchi come gli pare e si scelga la libertà che preferisce perchè l'unico legame umano che veramente vale è quello con se stessi e sarebbe un peccato guastarlo x rimanere incatenati a stupoidi giudizi o situazioni vincolantì.Fuggire è un nostro bisogno,volare via quando ne abbiamo l'occasione un nostro diritto.E chissenefrega di tutte le varie responsabilità!!!!Non ne posso più di questi sistemi che ti impongono uno stile di chiedono di rimanere unito,concentrato,legato,quasi controllano le tue scelte camuffandolo da interesse e carità cristiana pronta al tuo servizio a farti crescere. stronzate!il cristianesimo si fonda su un linciaggio dove quelli che lanciano i sassi siamo noi: non mi venite a perlare di grande famiglia tutti uniti perchè alla fine sono i più ipocriti!E quelli che dimostrano un po di sano egoismo invece di mascherarlo vengono schiacciati sotto mille richieste di responsabilità. Assurdo. Liberiamoci da queste catene!!!basta!!!
questa cosa ha preso più le sembianze di uno sfogo che altro..si vede che ne avevo bisogno...
il riferimento al fatto di cronaca,per è inserito è fin troppo chiaro..
john barleycorn must die

Friday, April 21, 2006

STORIELLA SCRITTA NELL'ORA DI BIOLOGIA
è un po lunghetta,ma confido sarete pazienti...


La nave veleggia sicura ormai.Il mare è tranquillo,dopo la tempesta.Il vento favorevole soffia in poppa e gonfia le vele con grazia.Dopo tanti mesi di navigazione la terra agognata è finalmente in vista,come la stella del buon augurio.

-Avanti.
-Chiedo scusa,signore.
-Dica,capitano.
-Mi perdoni,sono arrivati nuovi ordini.Dobbiamo invertire la rotta,ancora una volta.
-E dove dovremmo recarci questa volta?
-In Groenlandia,signore.
-Groenlandia.
-Esatto,signore.
-E,mi tolga una curiosità capitano,la terra che scorgo dal mio finesrtino è...?
-La Nuova Zelanda,signore.
-E mi sta dicendo che vuole invertire la rotta e andare in Groenlandia?
-Proprio così,signore.
-E'vicina.
-E' pur sempre un'isola,signore,le isole bene o male si somigliano tutte.
-Capitano,qui ci attende un porto sicuro e tranquillo dove regna l'estate,a meno di un giorno di viaggio.Per giungere in Groenlandia impiegheremo mesi,i rifornimenti ormai scarseggiano e sappiamo per certo che troveremo un approdo difficile,ghiacci,desolazione,vuoto e freddo.
-Sono in molti a voler andare in Groenlandia,signore,benchè sia inospitale pere ci sia una sorta di cuore pulsante,sotto il ghiaccio,che sprigiona un fascino manietico.Molti lo inseguono sulle ali della conoscena,alcuni ci si perdono.
-Appunto,capitano.Non desidero perdermi,non più. Non DI NUOVO.
-Mi dispiace,signore,ma gli ordini sono pur sempre ordini e vanno eseguiti.
-E da dove vengono,di grazia,questi ordini?
-Dall'alto.Da molto in alto,signore.
-Voglio un nome capitano.
-
-Allora?
-Dal vento,signore.
-Dal vento.
-Precisamente signore.
-E noi invertiamo la rotta a quindici leghe da terra per intraprendere un viaggio lungo e difficile,solo perchè ce l'ha chiesto il vento?!
-
-Il vento perla,capitano?!
-Così pare,signore.
-E a CHI parla?Di grazia,capitano,chi,su questa nave, è coì pazzo e influente insieme per ascoltare il vento,prestargli fede e imporci di cambiare rotta?!
-Il nostromo,signore.
-Il nostromo.
-Si,signore.
-Non si può licenziare questo nostromo?
-
-Mettergli dei tappi nelle orecchie?
-
-Incatenarlo?
-
-Gettarlo a mare?
-No signore.
-No?
-Non sapremmo con chi rimpiazzarlo,signore.
-Mi sta dicendo che siamo partiti senza un vicenostromo?
-Esatto,signore.
-
-
-E non c'è nessuno,su questa stramaledetta nave, che sappia tenere in mano un timone?!
-No,signore.
-No.
-No.
-Nemmeno lei,capitano?!Dirige una nave e non sa timonarla?!
-No,signore.
-Lo farò io,se necessario.
-Affonderemo signore.
-Dannazione!Che razza di capitano è?!Si faccia rispettare almeno!
-Signore?
-Ordini al nostromo di continuare su questa rotta.
-Affonderemo signore.
-Cambi battuta.
-Non si può comandare al nostromo,signore.Sarebbe come costringere un innamoarato a non seguire la sua bella.Il nostromo ora è attratto dal vento del nord,dal cuore pulsante della Groenlandia.E come il cuore ha in mano le nostre sorti.
-
-
-Spero non sia volubile come un innamorato.
-Oh!Lo è signore,eccome,e lei l'ha già sperimantato.
-Andremo a zonzo senza sosta da un capo all'altro del mondo perchè il nostro innamorato segue il profumo di qualunque vento?
-Ci si abitui signore,poichè non può opporsi.
-
-Ha i suoi vantaggi signore.
-Sarebbero?
-Se non altro vedrà il mondo.
-Vorrei fermarmi,capitano,conscere le terre a cui mi avvicino,viverle.
-Le ho detto che vedrà il mondo,per conoscerlo deve cambiare nave.
-
-
-
-
-Bene,capitano,ha fatto il suo dovere,mi lasci riflettere ora.



chi vuol coglier la metafora la colga...

p.s.nn sono affatto sicura che il nostromo sia quello che timona però suonava bene...

Thursday, April 20, 2006

Some say love, it is a river,
that drowns the tender reed.
Some say love, it is a razor,
that leaves your soul to bleed.
Some say love, it is a hunger,
an endless aching need.
I say love, it is a flower,
and you it's only seed.

It's the heart, afraid of breaking,
that never, learns to dance.
It's the dream, afraid of waking,
that never, takes the chance.
It's the one, who won't be taken,
who cannot, seem to give.
And the soul, afraid of dying,
that never, learns to live.

When the night has, been too lonley,
and the road has been too long.
That you think that love is only,
for the lucky and the strong.

Just remember in the winter,
far beneath the bitter snows,
Lies the seed that with the suns love,
in the spring becomes the rose.
stavo pensando (cosa che capita con sempre minor fraquenza ormai) che le azioni quotidiane,ripetitive,come lavarsi i denti dopo un pò diventano talmente parte della tua vita che non sai più di compierle. Poi una mattina ti svegli e davanti allo specchio ti rendi conto che non sai più se ti sei alzato un attimo prima o due giorni prima e tutto comincia ad avere un senso perchè il tuo iniziale smarrimento e imbarazzo si tramuta poi nella consapevolezza che urge un cambiamento radicale,un viaggio,un qualcosa.Che non avrai mai il coraggio di compiere.
Allora smetti di ciancischiare e pensare cazzate e ricominci a lavrti i denti.

Wednesday, April 19, 2006

rendersi finalmente conto che la convizione,l'unica conclusione abbastanza plausibile a cui eri riuscita a giungere, probabilmente vacilla sotto il peso di innumerevoli colpi tanto credibili e apertamente contro di essa quanto al suo servizio per rafforzarla.
eppure,parlando con altre persone,scoprendo i loro pensieri,leggi te stessa,impari te stessa e capisci che tanto più sei felice quanto più hai imparato ad amare la tua solitudine.La tua situazione. Il tuo protendersi inesorabile verso qualcosa che sai perfettamente non potrai mai raggiungere ma dal quale il tuo animo è attratto fino a crearne un surrogato nella mente,un immagine di specchi che fai parlare come ti piace come riesci a concepire e pensare,come sai che ti darà piacere. E ti illudi di essere in due in tre,in quattro,venti magari anche,ma non sei che tu,il tuo specchio e in mano un bicchiere ormai vuoto,mentre le ombre già si dileguano e il trucco comincia a sciogliersi.

Tuesday, April 18, 2006

pensiero semiteologico

visto che siamo in periodo pasquale mi lancio in una considerazione sul divino.Non è vero che Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza,ma il cintrario. Lo so è trita e ritrita come concezione,ma alla fine nulla di ciò che facciamo,pansiamo,impariamo ecc è originale quindi tanto vale copiare spudoratamente senza illudersi di avere un cervello funzionante per se stesso e non sugli altri.L'uomo è Dio di se stesso e assolutamente nella nostra vita non abbiamo rapporti che con noi stessi,i nostri pensieri,il nostro modo di vedere,è tutto una proiezione mentale,un etrno dialogo con la propria immagine proiettata su manichini vuoti che ci illudiamo siano persone a noi vicine,care,utili, siamo presi dentro in un'infinita corsa dietro di noi,per cercare di cpirci,di amarci,di sentirci vivi.L'uomo non ha possibilità di vedere fuori da sè, e mi dispiace per gli altri che non esistono,al punto da pensare Dio come sè stesso perchè altrimenti non potrebbe pensarlo affatto.
In tutto ciò regna sovrana la solitudine,annidata infondo alla mente,scacciata in continuazione come un rifiuto o un cancro,evitata come la peste,lapidata in massa come Gesù Cristo,perchè l'uomo non ha ancora realizzato il suo potere e si sente fragile,incapace di controllare il destino che sta pensando,creando e si rifugia terrorizzato in pensieri labili come foglie al vento,in ideali infuocati ma facili a morire,in comunità inutili quanto inesistenti. Inutile dire che se gli uomini lo capissero il paradiso comincerebbe oggi,perchè l'uomo nella prosperità non comprende è come gli animali che periscono,e la ricchezza del mondo da noi immaginato è troppo comoda,troppo allettante per permettere che la mente superi l'immagine e raggiunga la verità.

Monday, April 17, 2006

visto che ormai l'hanno fatto tutti...
http://rifleman.altervista.org/friendtest/test.php?usr=argherozz
I went to the woods because I wanted to live deliberately
I wanted to live deep and suck out all the marrow of life!
To put to rout all that was not life
And not,when I came to die,discover that I have not lived...
...la poesia...non sarà uno stato d'animo?una sensazione possente e passeggra come una serata passata su un molo a cantare le vecchie canzoni mentre l'attenzione è attratta dalle onde calme del mare,dal temporale che si avvicina e dalla malinconia che si sprigiona col vento e attanaglia il cuore al pensiero che bisogna ripartire,lasciare quelle persone,quella piazza illuminata dolcemente,quell'atmosfera magica data dall'incontro con altri occhi accesi dallo stesso fuoco,dagli stessi ideali smorzati dal mondo ma sempre vivi e luminosi,sempre alla ricerca di altre persone con cui condividere anche solo un istante,anche solo una canzone...
Trieste è stata una poesia.
Una poesia sussurrata sulle note di stairway to heaven e dispersa dal vento,non appena il sole è sorto...
a Novembre scrivevo che non esistono più i poeti e i sentimenti che animavano i movimenti letterari e invece...ora mi correggo,forse davvero la poesia sta morendo ma esistono ancora persone,giovani,spinti dal fuoco di ideali antichi e sempre nuovi che si trovano male in questo mondo insipido e lottano per la propria autonomia per trovare la propria voce fuori del coro e sebbene non pubblichino le loro poesie trovano conforto rifugiandosi in quelle scritte dai grandi poeti.giovani che gioiscono quando si incontrano per puro caso e scoprono di essere molti di più di quanti credevano...
grazie trieste..