pensiero semiteologico
visto che siamo in periodo pasquale mi lancio in una considerazione sul divino.Non è vero che Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza,ma il cintrario. Lo so è trita e ritrita come concezione,ma alla fine nulla di ciò che facciamo,pansiamo,impariamo ecc è originale quindi tanto vale copiare spudoratamente senza illudersi di avere un cervello funzionante per se stesso e non sugli altri.L'uomo è Dio di se stesso e assolutamente nella nostra vita non abbiamo rapporti che con noi stessi,i nostri pensieri,il nostro modo di vedere,è tutto una proiezione mentale,un etrno dialogo con la propria immagine proiettata su manichini vuoti che ci illudiamo siano persone a noi vicine,care,utili, siamo presi dentro in un'infinita corsa dietro di noi,per cercare di cpirci,di amarci,di sentirci vivi.L'uomo non ha possibilità di vedere fuori da sè, e mi dispiace per gli altri che non esistono,al punto da pensare Dio come sè stesso perchè altrimenti non potrebbe pensarlo affatto.
In tutto ciò regna sovrana la solitudine,annidata infondo alla mente,scacciata in continuazione come un rifiuto o un cancro,evitata come la peste,lapidata in massa come Gesù Cristo,perchè l'uomo non ha ancora realizzato il suo potere e si sente fragile,incapace di controllare il destino che sta pensando,creando e si rifugia terrorizzato in pensieri labili come foglie al vento,in ideali infuocati ma facili a morire,in comunità inutili quanto inesistenti. Inutile dire che se gli uomini lo capissero il paradiso comincerebbe oggi,perchè l'uomo nella prosperità non comprende è come gli animali che periscono,e la ricchezza del mondo da noi immaginato è troppo comoda,troppo allettante per permettere che la mente superi l'immagine e raggiunga la verità.
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